L'età degli ossimori
Vivere nell’età degli ossimori vuol dire credere che la contraddizione si risolva in un progresso, in una hegeliana sintesi che emerge dal confronto tra tesi vs antitesi. Questa è una concezione lineare tipicamente occidentale, vissuta da un certo teleologismo biblico, in cui si vede la storia come un processo orientato a un fine, che sia la provvidenza o poi la razionalità. Si pensi a Helgel: “ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale”. All’opposto, le concezioni del mondo orientali sono permeate da una certa ciclicità ricorrente, basti pensare al concetto di Saṃsāra e al ciclo di rinascite a cui sottintende la dottrina della reincarnazione. Sotto il punto di vista occidentale le competizioni, le frizioni che queste presentano anche da un punto di vista meramente darwiniano, sono delle inevitabili necessità verso uno stato migliore del mondo. Così, pensiamo sia possibile coesistere in dei fenomeni contraddittori, pensando che tale opposizione sia (anche in termin